Nell’ambito delle numerose iniziative nazionali e delle autonomie regionali e locali messe in campo per arginare gli impatti negativi della recente emergenza sanitaria, spicca – per tempestività e per dimensioni della manovra – la l.r. 9/2020 approvata dal Consiglio regionale lombardo il 4 maggio u.s.
Con operazione a debito resa possibile dal buon rating assegnato al bilancio regionale, RL ha varato una manovra da ben 3 miliardi a valere sul triennio 2020-2022, riservando la quota di 2,6 mld a investimenti strategici regionali e finalizzando 400 mln ad un riparto tra tutti i Comuni e le Province lombarde.
In un momento che vede una grave contrazione delle entrate proprie ed un rallentamento forzato dell’attività amministrativa quali conseguenze dirette dell’emergenza CoViD-19, Regione Lombardia ha ritenuto di mandare un segnale della ripartenza e di fiducia nel protagonismo degli Enti locali nella fase di ricostruzione socio-economica che ci attende.
L’obiettivo dichiarato è quello di immettere rapidamente nel sistema locale ingenti risorse per favorire investimenti tali da consentire di rilanciare il ruolo degli Enti locali e favorire le imprese e l’occupazione territoriali: insomma un’operazione di stampo decisamente “keynesiano”, che non a caso è entrata nel gergo giornalistico come il nuovo Piano Marshall lombardo.
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