In questo periodo gli Enti locali sono prioritariamente sollecitati ed impegnati a concorrere all’avvio del PNRR.

Una rapida vista su quanto si sta muovendo anche in ambito regionale lombardo, mediante un semplice “carotaggio” della stampa locale può rivelarsi utile per dare il senso ed il ritmo dei lavori in corso.

In fase di impostazione del Piano, il ruolo degli EELL è risultato piuttosto marginale e trascurato: l’impianto del Piano risente certamente di un approccio “centralistico”, che ha teso a privilegiare quali soggetti attuatori le strutture ministeriali ed i grandi player nazionali.

Tuttavia, grazie anche ad una pressione politica crescente da parte dei soggetti istituzionali territoriali raccolta poi a livello parlamentare, la concreta declinazione del Piano non ha potuto prescindere dagli ambiti di responsabilità che la Costituzione e il vigente quadro normativo assegna a Regioni, Province, Città metropolitane e Comuni rispetto a molti dei settori destinatari degli interventi programmati.

In uno studio recentemente presentato, si stima che “passeranno per il coinvolgimento diretto dei comuni almeno 30 miliardi, che potrebbero arrivare fino a 50 a seconda del volume di progetti di titolarità delle amministrazioni centrali che coinvolgeranno gli enti territoriali nella fase di attuazione” (1).

La studio riporta l’elenco dettagliato dei capitoli di investimento del Piano che coinvolgono i Comuni come soggetti attuatori o indirettamente come destinatari potenziali di risorse gestite centralmente: dalle scuole asili nido, dal verde urbane alla rigenerazione urbana, dallo sport ai borghi storici, dal housing sociale alle comunità energetiche, dalla disabilità alle piste ciclabili, alle metropolitane e tram.

La presa d’atto dello spazio potenzialmente attribuito agli EELL, ed ai Comuni in particolare, si è accompagnata peraltro ad un dibattito, con relative polemiche, sul lamentato squilibrio territoriale nel riparto delle risorse, in ragione del vincolo di destinazione per una quota del 40% ai territori meridionali (2).

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