È quantomeno dal 2016, dall’esito negativo del referendum costituzionale del 4 dicembre, che si invoca e si rende oggettivamente necessario un riordino del quadro normativo degli Enti Locali, che consenta loro di uscire dal limbo di precarietà ed incertezze entro cui si sono mossi in questi ultimi anni.

Per questo va salutato positivamente il testo di Disegno di legge di matrice ministeriale che sta circolando in questi giorni recante la DELEGA AL GOVERNO PER LA REVISIONE DEL TESTO UNICO DELLE LEGGI SULL’ORDINAMENTO DEGLI ENTI LOCALI DI CUI AL DECRETO LEGISLATIVO 18 AGOSTO 2000, N. 267 E ALTRE DISPOSIZIONI PER LA FUNZIONALITÀ DEGLI ENTI LOCALI (1).

La bozza si compone di un CAPO I, artt. 1-6, che prevede appunto la delega al Governo per la REVISIONE DEL TESTO UNICO DELLE LEGGI SULL’ORDINAMENTO DEGLI ENTI LOCALI DI CUI AL DECRETO LEGISLATIVO 18 AGOSTO 2000, N. 267, su una serie di materie che vanno dalle fusioni dei Comuni alla disciplina in materia di controllo sugli organi, ai segretari comunali, alla revisione economico-finanziaria e ai controlli contabili.

Il CAPO II invece prevede un intervento legislativo immediatamente efficace dedicato alla FUNZIONALITÀ DEGLI ENTI LOCALI.

Una parte cospicua dei successivi artt. 7 – 12 è rivolta al ridisegno della funzionalità degli Enti Locali, in particolare delle Città metropolitane e delle Province.

Nelle brevi note che seguono si prova a delineare in particolare – in termini speditivi e rimandando ad altra sede un esame più puntuale ed analitico – il profilo del nuovo Ente Provincia quale si ricava da una lettura coordinata delle disposizioni ivi contenute.

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