Ormai ci siamo. Con la recente approvazione da parte della Commissione europea del Piano nazionale di ripresa e resilienza presentato dal Governo italiano, siamo prossimi alla fase attuativa.

A fronte di un Piano che prevede investimenti per 191, 5 miliardi, si prospetta anzi un anticipo pari a 25 miliardi, con il vincolo a investire di qui a fine anno 15, 5 Ml in 104 progetti(1).

In attesa del verdetto comunitario, il Governo ha lavorato ad ulteriori due misure essenziali di accompagnamento alla fase attuativa del Piano, ossia la definizione della governance del PNRR stesso e le misure di semplificazione e accelerazione procedurale(2).

A distanza di qualche mese dalla precedente messa a punto(3) può essere interessante verificare come le realtà territoriali, in particolare quella lombarda, arrivano a questo strategico appuntamento.

Fin dalle prime prese di posizione, gli Enti Locali(4) hanno posto il problema di una “chiara classificazione tra i nuovi ed i vecchi investimenti”, ossia della distinzione tra le risorse propriamente imputabili al NGEU, quelle  derivanti  dai fondi europei di coesione, ai quali si aggiungono come noto, le risorse stanziate su un fondo di durata decennale istituito dal D.L. n. 59/2021 per l’attivazione del Piano nazionale per gli investimenti complementari, che ammontano a circa 31 miliardi e consentono l’attuazione di interventi non inclusi nel PNRR propriamente detto, pur fruendo di analoga “corsia preferenziale” sotto il profilo procedurale.

Ma la partita decisiva è ovviamente quella del “chi fa che cosa”, del ruolo e degli spazi di manovra che saranno riconosciuti agli Enti Locali.

ANCI, per bocca del suo Presidente De Caro, ha più volte sollecitato chiarezza e responsabilizzazione: “Anci chiede da tempo quali saranno i soggetti che avranno diretta titolarità nell’attuazione dei progetti del PNRR (…)
Bisogna definire in maniera netta ruoli e competenze nell’attuazione delle procedure di governance dei fondi. Non ci vogliamo tirare indietro ma vogliamo essere messi nelle condizioni di lavorare e di poterlo fare bene. Ciascuno sia responsabile per garantire qualità e celerità
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